Recensioni Cd: Black Mountain - In The Future
Provate a guardare l’orizzonte. Avrete l’impressione di cogliere l’intero spazio che vi circonda; tuttavia, nonostante questa sensazione di immensa percezione, verrete pur sempre schiacciati da un sentore di inferiorità (rispetto alla grandezza del tutto).
La stessa cosa proverete ascoltando “In The Future”, nuovo album dei Black Mountain. Dopo il brillante esordio, il secondo lavoro della band di Stephen McBean si presenta al pubblico come giusto compendio per i migliori passi che la musica ha compiuto negli anni ’60 e ’70. Nel quadro entrano colori apparentemente discostanti tra loro, colori che creano un sapore agro dolce che cattura fin dal primo ascolto.
L’Hard Rock di scuola Black Sabbath si schianta in un Progressive Rock che tanto ricorda i migliori Yes, mentre la Psichedelia colorata di certi passaggi del disco riporta alla vita le intuizioni dello stralunato Syd Barret. Ma non finisce qui. Il disco rischia di incollare le menti più statiche, esaltando invece quelle più elastiche e tendenzialmente più ricettive.
La verve creativa del lotto non si discute nemmeno per un secondo perché se una band riesce ad accostare piacevolmente una ballata dolce e commovente come Angels ad una cavalcata chitarristica come quella presente in Tyrants significa che il futuro è dalla sua parte. Futuro che pende dalla corde di una chitarra infiammata e in vena di invenzioni che fanno gridare al miracolo (fare il nome di Hendrix sembrerebbe esagerato?).
Quanto detto fin’ora basterebbe ad una band media per costruire una discografia di successi. La compagine americana non si accontenta e si tuffa in viaggi Folk dalla lucente carica energetica. Stay Free è una ballata elegante e fascinosa che fà della semplicità la sua arma migliore (un innocuo falsetto si stabilizza sui delicati fraseggi di una chitarra acustica davvero emozionata).
Ultime citazioni, ma non per questo meno importanti, quelle che dedichiamo a Wild Wind, un viaggio pianistico nel Rock del Bowie di Ziggy Stardust e a Bright Lights, un loop psichedelico nel quale primeggia la voce meravigliosa di Amber Webber.
Giusto omaggio questo ad un disco che siamo certi si confermerà nel tempo come una delle migliori prove di questo 2008 appena iniziato.
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