Discografia Frank Zappa uno straordinario “zio”!

Nel mondo della musica Frank Zappa ha occupato sempre una posizione di assoluto rilievo. Il suo comportamento fuori dagli schemi lo ha portato spesso ad essere poco considerato da una parte del pubblico, ma è rimasto, per molti, praticamente un idolo, un grande chitarrista dai modi indiscutibili!

La produzione discografica di Zappa

Parlare della produzione discografica di Zappa non è affatto semplice, sia per la vasta produzione sia per la complessa realizzazione di ogni singolo lavoro, in ogni caso, sempre interessante e coinvolgente!

Nato a Baltimora (USA) il 21 dicembre 1940, avrebbe compiuto a breve settantadue anni. Il suo primo disco è stato Freak Out (1966) prodotto insieme a Ray Collins, Jim Bleck, Roy Estrada ed Elliot Ingber che risulta essere uno dei primi album doppi in assoluto. Contrariamente a quanto si possa pensare FZ è sempre stato un amante della buona registrazione e riteneva ogni tipo di supporto (con particolare riferimento al digitale) positivo al fine di migliorare la produzione musicale.

L'impressionante lavoro musicale di Frank Zappa

Negli ultimi anni della propria vita terrena, ci ha prematuramente lasciato nel dicembre del 1993, ha prodotto una innumerevole mole di lavoro. Molti pensavano che questa continua produzione venisse realizzata da zio Frank per il solo profitto. Le riviste specializzate del settore, infatti, continuavano a scatenare accese discussioni sull’argomento non sapendo che il buon Zappa era già da tempo malato di cancro e, quindi, consapevole di dover lasciare questo mondo senza poter dar sfogo al suo genio creativo!

Ecco spiegato perché nel giro di pochi anni ha prodotto una vera e propria infinità di dischi dove perennemente riesce ad esaltare il suo genio creativo e naturalmente la sua chitarra!

Molti dischi di Zappa, anche se non sempre decollati dal punto di vista commerciale, si sono comunque fregiati del disco d’oro. Ricordiamo fra tutti “Apostrophe (‘)” del 1974 che, anche se molto complesso negli arrangiamenti, rimane un lavoro con molte canzoni di difficile “penetrazione” ma decisamente una pietra miliare degna di essere riscoperta!

Ascoltare Zappa? Prova con un impianto hi-fi

Prima di continuare, vorrei sottolineare che per l’ascolto di tutti i dischi di Zappa, al fine di coglierne la vera essenza, bisogna servirsi sempre di un impianto HI-FI di buona qualità! Questa rimane a mio avviso una condizione imprescindibile.

Nella sua discografia oltre a LP “singoli”, troviamo svariati album doppi ognuno con una genialità di primissimo chitarrista, inarrivabile arrangiatore, formidabile scopritore di melodie e miscelatore di stili e tendenze! Il suo mescolare pop, jazz, rock, blues, funk e cabaret, con l’influenza di musica classica ed assolo di chitarra, sono il biglietto da visita del suo stile!

I fedelissimi di Zappa, al di là del numero di lavori prodotti, si sentono elettrizzati dalla bellezza che l’ascolto di ogni singolo brano è in grado di suscitare, riuscendo a far canticchiare il motivetto anche a distanza di giorni. Personalmente mi è capitato di “scontrarmi” con la musica di Zappa e giungere, dopo i primi minuti d’ascolto, a togliere il vinile dal piatto per poi, dopo qualche ora, trovarmi a fischiettare quel motivo e per giorni ascoltare il disco ininterrottamente!

Il complesso Hot Rats

Lavori come The Grand Wazoo, Mothers, Zappa in New York, Strictly Commercial (vinile a tiratura limitata), Hot Rats o Uncle Meat (The Mothers of Invention) e molti altri, oltre ad avere un discreto valore commerciale, sono tuttora osannati e ricercati dai fedelissimi zappiani per essere ascoltati e collezionati disco dopo disco, alla ricerca di quei particolari - le copertine e le buste dei vinili sempre con foto ed in molti casi con cataloghi fotografici - tanto da poter parlare di collezionismo intelligente.

Segnalo che è disponibile il super vinile di “Hot Rats” della Classic Records che, nella versione originale, uscì nel 1970 su etichetta Bizarre (con foto anche sulla busta interna). Il disco di stile jazz-rock creativo, è strutturato in sei brani tutti strumentali di cui due di stile più classico con largo spazio all’improvvisazione.

L’ultimo brano “Willie The Pimp”, affidato alla voce del suo amico d’infanzia Don Van Vliet (in arte Captain Beefheart), risulta essere l’unico all’insegna del virtuosismo e influenzato dal jazz. Anche se potrebbe considerarsi scontato, sottolineo che la qualità audio del vinile da 200 gr. è di ottimo livello.

Sembra che Zappa in persona, preparò una seconda versione di “Hot Rats” nel 1986-7 remixata, masterizzata e migliorata anche nella qualità audio che poi non venne mai pubblicata. Ne esiste, inoltre, una versione importata dal Giappone, talmente ricercata che reperirne una copia risulta un’avventura quasi impossibile!

Si parla di Zappa quasi esclusivamente come compositore, nemico acerrimo delle droghe, scopritore di talenti e compositore ma si dimentica spesso che è stato il più grande chitarrista al mondo. Molte riviste collocano al primo posto Jimi Hendrix ma, personalmente, ritengo che Frank era “il” migliore per “tocco” e tecnica espressiva che si abbinavano perfettamente a quel pizzico di “stravaganza” per renderlo semplicemente unico! All’inizio non aveva una marca preferita ma ha privilegiato chitarre totalmente custom, per poi spostarsi su Hagstrom, Gibson e, negli ultimi anni, dei vari modelli Fender.

Vogliamo trovargli un difetto? Nella sua musica seppur tanto innovativa e “geniale” manca il sentimento!

Frank amava affermare:

L’informazione non è conoscenza,
la conoscenza non è saggezza,
la saggezza non è verità,
la verità non è bellezza,
la bellezza non è amore,
l’amore non è musica,
la musica è il meglio!

di Giuseppe Alesii