Il Fenomeno delle Web RadioLe Web Radio sono cresciute solo nel 2005 (in termini di ascolto) del 30 %. Questo quanto rivelato dalla Bridge Ratings, un’azienda che misura negli USA il mercato della radio on-line. Molto simili i numeri che riguardano il vecchio continente. In Germania, per esempio, cala vertiginosamente il consumo delle radio tradizionali (in sei mesi hanno perso 489mila ascoltatori). Il pubblico giovanile in particolare dimostra di apprezzare maggiormente le potenzialità che offre il web. È chiaro allora il perché di un tale fiorire di emittenti on-line. Il motivo di tanto successo è semplice. La web radio, per trasmettere, non ha bisogno di un trasmettitore o di antenne. A ciò si aggiunga il fatto che negli ultimi mesi, dopo anni di battaglie legali, l’Industria Discografica internazionale sia scesa a compromessi con milioni di nuovi operatori on-line che hanno avuto l’opportunità di trasmettere con maggiore facilità e in maniera assolutamente legale. L’ultima frontiera della radio on-line è quella del peer to peer. Oggi con Mercora, un software distribuito gratuitamente via internet, è possibile diventare parte di un network che consente ad ogni utente di collegarsi per ascoltare musica dai computer degli altri. Da oggi questa teconlogia sarà disponibile anche in Italia attraverso Tiscali, che lancia Tiscali Free Juke Box: l’utente potrà fare il download del software in questione e ascoltare in streaming milioni di pezzi. È chiaro dunque il motivo che spinge gli altri media ad adeguarsi per stare al passo con i tempi. Significativo l’esempio di Repubblica con Repubblica Radio&Tv, l’appuntamento che va in onda su internet ogni giorno dalle 10 alle 13 che affronta i temi caldi della giornata, grazie ad aggiornamenti tempestivi da parte degli inviati del quotidiano in tutte le parti del mondo. Un bel passo in avanti rispetto alle piccole radio libere degli anni ’70 vero?
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