Recensione Cd: Winston Francis & The Cookoomackastick – Peace, Love & Harmony
Dopo un’intera vita dedicata al reggae l’intramontabile Winston Francis, accompagnato dai Cookoomackastick, si cimenta, in questo PEACE, LOVE & HARMONY, con vari classici del passato. Devoto sin dall’età di 16 anni allo ska, al reggae e al rocksteady, il grande crooner giamaicano, vecchia conoscenza niente di meno che di Bob Marley, dopo il successo europeo di STAND FIRM del 2004, ci regala uno splendido album che tocca al cuore come solo la musica soul, in tutte le sue letture, può fare. L’apertura è affidata alla dolcissima “Tracks of my tears” del grande Smokey Robinson, l’esecuzione è impeccabile grazie alla rinomata ugola di Winston, che lega alla perfezione la sostanza soul del brano alla nuova chiave reggae che i Cookoomackastick le donano. La cavalcata nel passato continua con “Suspicious Minds”, canzone portata alla ribalta dal dio del rock, Elvis Presley, in questa nuova veste il brano perde la teatralità propria del ragazzo di Tupelo e si trasforma in una ritmata ballata reggaeggiante. Tutte le tracce meriterebbero una menzione tanto sono valide, ma cerchiamo di citare le più rappresentative. Con “I think you’ve got your fools mixed up”(Brenton Wood) Francis ci catapulta direttamente nei magici anni 60’, anni targati Motown, Paul Weller impazzirebbe certamente per questo brano. In questa pioggia di capolavori non poteva sicuramente mancare “Mr. Fix it” dove il buon giamaicano trova il piacere di autocitarsi riproponendoci il suo immortale hit di sempre. Ascoltando la celeberrima “Stand by me” sfido chiunque a non provare la voglia irrefrenabile di afferrare il cuscino e spararsi un lento immaginando di stare guancia a guancia con la Diane Lane di RUSTY IL SELVAGGIO. Passando per la superba “Sunny” di Bobby Hebb, eseguita con devota fedeltà, si arriva all’ultimo brano dell’album, “Crying over you” è un’intramontabile hit rocksteady che Winston e i Cookoomackastick cantano con passione e gioia salutandoci. PEACE, LOVE & HARMONY è un chiaro esempio di come si possano maneggiare anche i classici più “intoccabili” spolverandoli anche dalla patina del tempo, il tutto solo seguendo la passione e l’amore per la musica.
Patrizio Schina